venerdì 6 dicembre 2013

BATTITO DI CUORE - HEARTBEAT

Questo racconto nasce dall'idea di un caro amico. Un caloroso ringraziamento... e se vi piace, invitatelo con un commento a creare altre storie!!!

BATTITO DI CUORE

Non si accorse del pugno che lo colpì al centro del volto. Come poteva un grosso troglodita come Brad essere così rapido? Barcollò per pochi secondi, si passò due dita sotto il naso e si accorse che perdeva un po’ di sangue… il setto non sembrava rotto, però.
“Ti sei scordato di prendere le medicine, oggi, Brad? Sembri più coglione del solito…”
“Parli ancora, femminuccia?” lo canzonò Brad, circondato da tutta la sua banda di idioti e leccaculo. “Ragazzi, lo faccio stare zitto per sempre?”
Scrocchiò le dita e si preparò a sferrare un altro pugno. Questa volta, però, Chris era pronto. Si scansò di pochi passi, con la velocità di un sospiro, evitò il colpo, afferrò il polso di Brad e lo torse finché non sentì l’osso spezzarsi. Brad cominciò a piangere come un poppante, s’inginocchiò, portandosi la mano al petto. Dal volto dei suo amici svanì ogni traccia di stupida ilarità, per fare spazio a espressioni di paura, sgomento e stupore.
Chris si allontanò senza dire nulla. Sapeva come sarebbe andata a finire. I suoi genitori sarebbero stati chiamati nell’ufficio del preside e lui sarebbe stato sospeso o espulso dalla scuola. Era già successo altre volte e, francamente, non gliene importava nulla.
Il punto era sempre lo stesso: i bulletti di periferia scambiavano la sua pallida magrezza per debolezza, il suo silenzio per fragilità, la sua assenza di emozioni per timidezza… e, per questo, lo attaccavano. E’ tutto molto semplice, pensò. Siamo animali, dopotutto… viviamo in branco… e, in un branco, il più debole viene allontanato, viene lasciato indietro e ucciso.
Solo che lui non era un debole, il polso di Brad lo aveva appena capito, a proprie spese. Forse sembrava debole, ma, di certo, non lo era.
Chris era un ragazzo molto speciale, e non si trattava soltanto di un modo di dire. Nessuno se lo sapeva spiegare, né i medici né i professoroni, ma Chris era nato… e viveva… senza cuore.
Le ecografie prenatali non avevano segnalato alcuna anomalia ma, subito dopo il parto, i dottori e le infermiere si erano ben presto resi conto che il piccolo non aveva battito… eppure piangeva, urlava e si agitava… viveva.
Durante i suoi primi anni di vita, Chris era diventato una specie di star. Era un caso unico a livello medico, le più prestigiose riviste scientifiche gli dedicarono articoli e approfondimenti, i telegiornali raccontavano la sua storia inspiegabile, gli attivisti religiosi delle più varie confessioni e sette citavano la sua vicenda come prova dell’esistenza della divinità che adoravano e dei suoi miracoli…
Ben presto, quando ci si accorse che Chris, nonostante fosse molto magro e pallido come un vampiro, viveva come un ragazzo normale, faceva sport e aveva un profilo Facebook come tutti i suoi coetanei, l’interesse mediatico per la questione venne gradualmente meno.
E Chris proseguì la sua vita a Salem, spenta e svogliata macchia di sputo nel mezzo del Massachusetts, con una particolarità… senza cuore, si accorse ben presto di non poter provare alcun tipo di quelle che i suoi conoscenti chiamavano emozioni.
Chris vedeva gli altri… non li chiamava amici perché non aveva idea di che cosa fosse l’amicizia… vedeva gli altri piangere, ridere a crepapelle, litigare e insultarsi… vedeva le persone stringersi la mano, abbracciarsi, dirsi “ti voglio bene”… e non riusciva a comprenderne le ragioni.
Per lui non esistevano gioie o dolori, per lui tutto era indifferente. Non esistevano bianco e nero, solo il grigio… Aveva rotto il polso di Brad senza provare alcun tipo di rabbia o risentimento, per una mera reazione di difesa… era mosso dal puro istinto e dalla fredda logica… agiva per ottenere ciò che era più conveniente per la sua sopravvivenza.
Non provava tristezza per questo, lo constatava semplicemente, era un dato di fatto, come una stringa informatica per un analista di computer.
Il mondo, di solito, reagiva alla sua indifferenza con altrettanta indifferenza. I suoi genitori si erano rassegnati alla sua freddezza, dopo innumerevoli, quanto vani tentativi di interagire con lui, gli altri studenti della Salem High School lo consideravano uno spostato e lo evitavano…
Soltanto sua nonna Agatha amava trascorrere del tempo con lui e Chris non riusciva proprio a capire che piacere ne traesse. Sapeva di essere sgradevole, perché chi prova emozioni vuole ricevere emozioni indietro, dopotutto… sapeva, quindi, che, a causa della sua assoluta freddezza, risultava agli altri insopportabile e sgradito… ma, ovviamente, tutto questo non gli interessava.
Quel pomeriggio, sua nonna entrò nella sua stanza e si sedette sul letto accanto a lui.
“Che cosa stai facendo, Chris?”
“Sto leggendo…”
“Questo lo vedo, tesoro… ma che cosa stai leggendo?”
L’origine delle specie… lo conosci?”
“La teoria dell’evoluzione non mi convince più di tanto… credo che l’uomo abbia un destino che va ben oltre la vita su questo pianeta… non si tratta solo di scienza, non credi?”
“Stai semplificando, Agatha… e, comunque, si tratta solo di una teoria…”
“Tu non pensi ci sia qualcosa oltre la vita?”
“Non posso escluderlo né affermarlo… Non ne ho idea… e, comunque, l’evoluzionismo non lo nega a priori…”
“Beh, probabilmente è perché sono molto vecchia, ma non piace pensare di essere solo una scimmia più intelligente delle altre… ho paura di morire, credo…”
“Immagino sia un sentimento piuttosto diffuso…”
“Tu sei giovane, è probabile che non pensi nemmeno alla morte…”
“Non vedo perché dovrei pensarci, è solo un processo biologico… non m’interessa più di tanto…”
“Tutti, prima o poi, devono fare i conti con la morte, ragazzo mio… Non voglio rattristarti con discorsi da vecchia ma, quando si arriva nei pressi del traguardo, è inevitabile guardarsi indietro e domandarsi che cosa abbiamo fatto di buono e che cosa abbiamo sbagliato, lungo la strada… Quando ti guarderai indietro, Chris, quello che hai fatto oggi ti peserà parecchio…”
“A che cosa ti riferisci, Agatha?”
“Mio Dio, figliolo… hai rotto la mano di un ragazzo…”
“Mi ha attaccato… e io mi sono difeso… Non vedo quale sia il problema…”
“Chris, nessuno ti rimprovera per esserti difeso ma… hai esagerato… possibile che tu non lo capisca?”
“Non ho esagerato, Agatha, è stata una reazione proporzionata all’aggressione… probabilmente, servirà anche da lezione a Brad…”
“Santo cielo, non provi un minimo di rimorso?”
“Sinceramente, Agatha, non so di che cosa tu stia parlando…”

***

In quei giorni, tutti, a Salem, parlavano soltanto dell’incidente di mister Hawthorne... e di suo figlio Richard James. Chris conosceva di vista quel biondino un po’ sovrappeso… aveva parlato spesso con lui… era piuttosto intelligente… intellettualmente vivace e curioso… era l’unico ragazzo con cui aveva avuto la possibilità di confrontarsi a proposito della concezione esistenziale di Hegel e dell’influenza della ritmica africana sul jazz.
Attraversò il corridoio della scuola che puzzava di sudore e candeggina e vide una ragazza dai capelli rossi… molto corti… che piangeva accanto all’armadietto vuoto che, fino a pochi giorni prima, apparteneva a Rick. Ora, si leggeva soltanto il suo nome sull’etichetta ingiallita… Richard James Hawthorne.
Alcune amiche la stavano abbracciando e le sussurravano parole che Chris non aveva interesse a capire.
“Era la ragazza di Rick… o, almeno, tra i due c’era un flirt…”
Chris si voltò. Chi aveva parlato era Alice, una ragazza di origini asiatiche che frequentava il suo corso… non particolarmente stimolante sul piano intellettuale, ma estremamente provocante, molto carina… Lei e Chris avevano fatto sesso una decina di giorni prima.
“Sembra che stia soffrendo molto…” osservò Chris, lanciando un’altra occhiata alla ragazza dai capelli rossi.
“Rick era molto amato da tutti noi… Se n’è andato troppo presto…”
“Pensi ci sia un tempo per morire? Un presto o un tardi?”
“Chris, lui e suo padre si sono schiantati su un biplano, nel cielo della Virginia. Non te ne frega un cazzo, di questo? So che non eravate amici, ma non ti senti toccato nemmeno un po’?”
“E’ un processo biologico, Alice… Succede a chiunque, prima o poi…”
“Mio Dio… sei… sei raccapricciante, lo sai questo? Non riesco a credere di essermi innamorata di te, fino… fino al punto di…”
“Ti sei sentita attratta da me e abbiamo fatto sesso. Io ero attratto da te, lo sono tuttora. E’ una questione di ormoni, Alice…”
“Che cosa cazzo sei, Chris? Un automa? Non sei venuto con me solo per scoparmi… Non ti piaccio?” alcune lacrime sottili rigarono il suo volto.
“Sono attratto da te, Alice, te l’ho già detto… Mi piaci…”
“Non intendo solo fisicamente, idiota…”
“Il rapporto sessuale presuppone un’attrazione fisica, Alice, ed è evidente che la proviamo entrambi l’uno per l’altra… Non provo nessun altro tipo di emozione per te… fisicamente, sei estremamente piacevole…”
“Sei… sei davvero uno stronzo, lo sai questo?” gridò la ragazza, dileguandosi di corsa nel corridoio.
“Sono senza cuore,” replicò Chris, senza scomporsi e senza essere sentito.
“Alice, perché continui a perdere tempo con quello schizzato? Chris è strano, lo dicono tutti… è completamente pazzo e tu hai perso la testa per lui,” la rincuorò un’amica.
“Credevo… credevo di piacergli… credevo potesse esserci qualcosa fra noi, Sharon…”
“Dammi retta, Alice… devi evitarlo, stagli alla larga, tutti qui lo evitano…”
Chris scaraventò il suo zaino sgualcito sul banco e aprì “L’origine delle specie”, proprio nell’istante in cui Brad gli passò davanti con un tutore che gli bloccava il polso.
“I miei ti faranno causa, coglione,” gli sussurrò.
“Il nostro sistema legale te lo consente, Brad,” replicò. “Vorrei finire il mio libro, adesso.”
Un dolore lancinante gli attraversò il cervello, improvviso come un temporale, devastante come una tempesta. Chris gridò, appoggiando la testa al banco.
“Che cazzo sta facendo?” chiese uno del gruppetto di Brad. “Sembra che stia male…”
“Bene… per quanto mi riguarda, spero che muoia,” esclamò Brad, facendo cenno ai compagni di allontanarsi.
Immagini si alternarono nel cervello di Chris… immagini sanguigne, rossastre, sfumate e sfocate sfrecciarono di fronte ai suoi occhi… immagini che non capiva.
Si vide mentre abbracciava Alice, mentre si baciavano sotto a un tiglio, mentre le accarezzava le guance lisce… sentì il sole scaldargli la pelle, il profumo dell’erba e della pioggia estiva, udì la musica dei grilli…
Che cos’erano quelle immagini? Ricordi forse? Memorie di cui non sapeva nulla, di cui non c’era traccia nella sua vita…
Per fortuna, era tutto finito, le immagini passate, il dolore esaurito… a lui restava una sensazione che non aveva mai provato prima, un sentimento stupito e desolante che, per un ragazzo che non aveva mai provato emozioni, poteva rasentare soltanto la paura.
Il professor Jones entrò in classe, appoggiandosi al suo bastone da passeggio. Non si sedette dietro la cattedra, ma si piazzò davanti, di fronte a tutti gli studenti, con aria grave.
“Sapete tutti quello che è successo a Richard Hawthorne… e non starò a ripeterlo… ma Richard era un bravo studente, un buon amico e un prezioso ragazzo, quindi credo sia giusto sacrificare una mia lezione per ricordarlo come merita…”
Dall’ultima fila, la ragazza dai capelli rossi scoppiò in lacrime.
“Chi vuole dire qualcosa su quello che è successo?” proseguì il professore. “Nessuno? Siete ancora molto giovani e, sicuramente, non siete preparati ad affrontare tutto questo… Sentitevi liberi di parlare con me, ogni volta in cui ne sentirete l’esigenza…”
Di nuovo, senza preavviso, un pugnale attraversò il cervello di Chris e lo fece urlare. Si contorse sulla sedia, picchiò le braccia contro il banco.
“Mister Seymour, cosa le succede? Sta male?”
Udì da lontano le parole del professore, da un altro mondo. Il vecchio insegnante che gli si avvicinava, tendendogli una mano, divenne rapidamente un’ombra sfocata, mentre nella sua mente si accastellavano altre immagini scarlatte…
Vide un biplano in fiamme schiantarsi al suolo… esplodere fra le rocce, nei pressi di un lago che scintillò di fuoco e calore e fumo…
Vide il volto sorridente di Rick… lui e Rick stavano viaggiando insieme… su un treno… raggiunsero Rockaway Beach… trascorsero tutta la giornata a guardare le ragazze in bikini, a tentare di rimorchiare le più carine… passarono la notte ad arrostire carne e marshmallows sul fuoco crepitante di un falò sulla spiaggia… una ragazza suonava la chitarra e cantava heart of gold… ridevano…
Vide Rick appoggiargli una mano sulla spalla mentre lui piangeva, seduto sul suo letto, nella sua camera addobbata con i poster degli Airbourne… erano le tre di notte…
Riprese i sensi. Che cosa gli stava succedendo? Che cosa diavolo gli stava succedendo? Ora avvertiva una sensazione amara, una voragine alla bocca dello stomaco che non sapeva identificare… Tristezza, forse? Un luccicante scintillio riempì i suoi occhi.
“Va meglio, Seymour?” chiese il professore. “Urlavi come un ossesso, ma ora sembra tutto passato. Vai in infermeria, comunque. Poi, ti scriverò un permesso per andare a casa.”

***

Stava forse diventato pazzo? Che cos’erano quelle immagini che gli bombardavano la mente, causandogli così tanto dolore? E che cos’erano quelle sensazioni che lui, il ragazzo senza cuore, non aveva mai provato prima e che, ora, lo travolgevano come i fendenti di uno spadaccino?
Calciò un mucchio di foglie secche, accatastate sul marciapiede. Quella era rabbia? Frustrazione? Stava cominciando a provare emozioni anche lui? Forse gli stava crescendo un cuore, pensò.
Altre immagini, altri fotogrammi invasero il suo cervello… si accasciò in mezzo alla strada… Si rivide nel corridoio della scuola, faccia a faccia con Brad… Udì la voce del bullo esplodere nella sua mente… “Rassegnati, coglione… Alice sta con me, adesso… pensavi davvero che fosse interessata ad un perdente come te?”… Brad lo colpì con un pugno, rapidissimo… Come poteva un simile troglodita essere così veloce? Una rabbia amara gli scorse nelle vene… Chris si avventò contro il suo rivale, urlando… si azzuffarono sul pavimento della scuola, coperto di sputi e cicche di sigaretta… Sentì il polso di Brad spezzarsi… si rialzò con il cuore in gola… “Brad, mi… mi dispiace… Non so come sia successo… Lascia che ti aiuti…”
Riaprì gli occhi, al centro della strada. Era madido di sudore e le sue mani tremavano. Provava risentimento, rancore… rimorso.
Si sentiva malissimo, emozioni che non era mai stato in grado di provare lo stavano travolgendo una dietro l’altra, con la violenza di un treno in corsa. Una mano callosa gli si posò sulla spalla.
“Va tutto bene, figliolo… questo momento era destinato ad arrivare…”
“A… Agatha?” esclamò, in ginocchio, osservando la sua vecchia nonna.
“Seguimi in casa, Chris. Non possiamo parlare qui fuori.”
Il ragazzo entrò nel soggiorno della nonna, arredato con mobili in stile liberty e odoroso di canfora. Seguì l’anziana signora lungo una stretta scala di marmo, fino ad una minuscola stanza nascosta nel seminterrato.
Ai lati delle pareti, c’erano due librerie stipate di testi polverosi che sembravano veramente antichi, pergamene stropicciate, manoscritti e incunaboli probabilmente di origine medievale. La camera dai muri di pietra grigia era fiocamente illuminata dalla luce di poche candele bianche e rosse.
“Sono… sono già stato qui dentro… una volta… Non ricordo bene… Che posto è questo, Agatha?”
“Sei già stato qui, in un’altra vita, ragazzo mio… Non essere sorpreso… siamo a Salem, dopotutto… In questa città, i Puritani hanno bruciato dozzine di uomini e donne, ritenendo che fossero maghi o streghe… In molti casi, sbagliarono e uccisero soltanto degli umili contadini, altre volte, invece, hanno arso sul rogo veri adepti della magia nera… Io sono la pronipote di una delle streghe bruciate a Salem, quelli che osservi qui erano i suoi trattati di occultismo…”
“Che cosa c’entra tutto questo con me? E’ a causa tua se questi falsi ricordi mi stanno spappolando il cervello?”
“Non sono falsi ricordi, figliolo… sono memorie di un’altra vita. Vedi, questi manoscritti insegnano molti segreti… segreti della natura e del mondo che nessuno scienziato sarà mai in grado di padroneggiare. Insegnano a mutare il corso delle stagioni, a danzare con la luna, a vedere il futuro nelle acque di un lago o nelle ceneri di un camino… e insegnano anche a mantenere in vita un ragazzo senza cuore…”
“Cosa… cosa diavolo stai dicendo? Mi hai fatto nascere tu senza cuore?”
“Non ricordi? L’ho fatto perché tu me lo hai chiesto… Sei venuto in casa mia, una sera di diciassette anni fa. Eri disperato. Il tuo migliore amico, Rick… il ragazzo con cui sei cresciuto, al quale hai confidato ogni tuo segreto… era tragicamente morto da meno di una settimana… eri a pezzi, sconvolto. La tua ragazza, Alice, ti aveva appena lasciato per mettersi con lo sportivo della scuola, attaccabrighe quanto popolare… Rick Hawthorne era rimasto con te tutta la notte per parlare di Alice… e il giorno dopo si è schiantato sui monti della Virginia con il biplano del padre. In preda alla rabbia, hai spezzato il polso di Brad… non sei un violento e questo ti ha ulteriormente spezzato lo spirito… Comincia a ricordare…”
Chris sentì il bisogno di sedersi su un antico scranno polveroso, nell’angolo della stanza. Piano piano, i ricordi cominciarono a ricomporsi nella sua mente, come le tessere di un mosaico. “Rassegnati, coglione…” gridò Brad, nel suo cervello. “Credo che fra noi non possa esserci una storia seria, Chris,” gli sussurrò Alice, “Possiamo restare amici, se vuoi.” “Amico, ti chiamo domani dal monte Rushmore, ok?” esclamò Rick, con entusiasmo. “Poi ci faremo un week end da qualche parte, tipo a Boston… almeno ti toglierai un po’ Alice dalla testa…”
Chris si afferrò il volto fra le mani. Si ricordò di una vita precedente, di una notte autunnale sferzata dalla pioggia battente, spezzata da tuoni, lampi e fuochi fatui, una notte in cui gli spiriti dell’inferno sembravano essersi riversati in città. Sua nonna Agatha gli aveva dato una tisana bollente.
“Sei sconvolto, Chris,” gli aveva detto. “Dovrai abituarti a questo tipo di dolore, figliolo. Hai solo diciassette anni… questa è soltanto una delle tante sfide che dovrai affrontare nel corso della vita…”
“Non voglio niente di tutto questo… Non voglio tutto questo dolore… ho perso il mio migliore amico, ho rotto il polso di una persona…”
“La vita è fatta anche di dolore, Chris… gioie e dolori… Rick vorrebbe che tu andassi avanti, non vorrebbe che ti lasciassi fermare dalla sua scomparsa…”
“Non sono preparato a tutto questo… Alice mi ha lasciato, chiedendomi se possiamo restare amici… Non… non sono pronto a soffrire così tanto… non so gestire tutte queste emozioni, nonna…”
“La vita è fatta di emozioni, Chris… altrimenti, perderebbe tutto il suo sapore… non puoi essere felice, se non hai sperimentato la tristezza… E’ una specie di ottovolante… ad ogni discesa, corrisponde una salita…”
“Beh, è uno schifo…” Senza rendersene conto, Chris aveva urlato come mai prima.
“Calmati… Gridare non ti servirà. Per quanto tu possa pestare i piedi e trattenere il fiato fino a diventare blu, le cose non cambieranno.”
Chris non rispose, strizzò le palpebre e singhiozzò.
“Mi dispiace…” mormorò l’anziana signora. “Sai… esiste un modo per vivere… senza provare emozioni…”
Chris fissò la nonna con occhi sgranati. Lo stava certamente prendendo in giro.
“Una mia antenata conosceva un incantesimo… So che mi considererai una vecchia pazza, Chris, ma hai sicuramente sentito parlare delle streghe di Salem…”
Il ragazzo annuì.
“Bene, una mia antenata padroneggiava estremamente bene le arti occulte… la magia nera… In uno dei suoi manoscritti, ha illustrato un incantesimo molto particolare… che potrebbe aiutarti… Ti consentirebbe di rivivere la tua vita fino ad oggi… senza provare emozioni…”
“Non stai scherzando?” Chris era ancora piuttosto scettico.
“Potresti provare, figliolo… Ripercorrerai la strada che, fino ad oggi, hai seguito fra gioie e dispiaceri… solo che, ora, lo farai senza avvertire emozioni, senza provare alcun sentimento… Poi, avrai piena consapevolezza per decidere che cosa è meglio.”
“Perché no?” replicò Chris. “Mi stai solo prendendo in giro, ma…  se fosse possibile… perché no? Penso che lo farei, dopotutto…”
“Seguimi, allora… Ti mostrerò che non si tratta di uno scherzo e ti farò ripercorrere tutta la tua vita…”
“In che modo?” chiese Chris.
“Rinascerai… senza cuore.”

***

Gli sembrò che un fulmine avesse appena attraversato il suo cervello. Fu uno shock improvviso e inaspettato ma, ora, il mosaico si era, finalmente, ricomposto.
“Ricordo tutto…” mormorò. “Nonna, ricordo ogni cosa.”
“Il cerchio si è chiuso. Diciassette anni fa, in questa stessa notte, sei venuto da me per chiedermi aiuto. Ti ho fatto rivivere tutta la tua vita senza cuore… e senza emozioni. Ora, sei tornato da me, la stessa sera, spinto dal bisogno di ricordare. Adesso, hai sperimentato che cosa si prova a vivere senza sentimenti, senza dolore ma anche senza gioia. Adesso, puoi scegliere…”
Chris si lasciò cadere sulla sedia, con la testa all’indietro. Ricordava i momenti di gioia in cui aveva amato Alice, ricordava il dolore, il rancore, quando lei lo aveva lasciato, ricordava il sorriso, le battute di spirito di Rick, il pungiglione di sofferenza e le lacrime quando se ne andò…
“Porca puttana…” mormorò.
“Niente parolacce in casa mia, giovanotto,” intervenne la nonna.
”Scusa. Adesso ho di nuovo il mio cuore? Perché sto provando un sacco di sentimenti, in verità… e stanno facendo a pugni fra loro.”
“Adesso sei ad un bivio, ragazzo mio. Devi scegliere. Posso farti vivere senza cuore per sempre… oppure puoi tornare ad assaporare ogni brivido della corsa, ogni boccone che la vita ti offre… anche quelli dal sapore più acre…”
“Avevi ragione… Già… La vita non ha sapore, se gli togli la gioia, l’amore, la paura e il dolore… Però, è faticoso andare avanti… e soffrire… E’ molto faticoso…”
“Che cosa farai, quindi?”
“Mi stai suggerendo di continuare a vivere con la rabbia per aver perso Alice, con la tristezza per Rick, con il dolore…?”
“Certo, ma anche con la felicità che sicuramente incontrerai sul tuo cammino… Che cosa scegli, Chris? Vuoi vivere davvero fino in fondo… gustandoti ogni giorno ed ogni attimo della vita?”
Il ragazzo strinse i pugni e alzò lo sguardo verso l’alto, verso il soffitto coperto di ragnatele.
“Gioia e dolore… Gustarmi ogni istante della vita… Si, alla fine sì… voglio farlo… Voglio vivere ogni giorno, voglio assaporare ogni emozione… voglio farlo di nuovo… in un battito di cuore.”

This tale is based on a dear friend's idea. Many thanks... and if you like it, please leave a comment to invite him creating some other stories.

HEARTBEAT

He didn’t notice the fist which hit him in the middle of his face. How could a huge troglodyte like Brad be so fast? He stumbled for a while, passed two fingers under his nose, and realized he was bleeding… it didn’t seem the septum to be broken, anyway.
“Did you forget to take your medicines, today, Brad? It seems to me you’re a fucking idiot more than usual…”
“Are you still blabbing, you wimp?” Brad said, surrounded by his gang of jerks and kiss-asses. “Boys, do I have to make him silent, once and for all?”
Brad cracked his knuckles, preparing to pack another punch. But this time, Chris was ready. He shifted for a few steps, as rapid as a whisper in the wind, avoided the punch, caught Brad’s wrist and bent it until he heard the bone break up. Brad started to cry like a baby boy, bent down on his knees, touching his chest with his left hand. Every single trace of stupid hilarity vanished from his friends’ face, to make space to various expressions of fear, astonishment and scare.
Chris walked away, without saying a word. He knew how it would be ended. His parents would have been called into the headmaster’s office and he would have been suspended or expelled from school. It has already happened and, quite frankly, he didn’t care.  
It was always the same old story: bullies always mistook his pale thinness for weakness, his silence for vulnerability, his lack of emotion for shyness… and they attacked him for these reasons. It’s all so simple, he thought. We’re animals, after all… we live in wild packs… and, in a wild pack, the weakest one is separated, left back and killed.
The problem was he wasn’t weak, Brad’s wrist just realized this in the hardest way. Maybe, he could appear to be weak but, surely, he wasn’t.
Chris was a very special guy, and that wasn’t merely a way of saying. Nobody could explain this, nor the doctors nor the professors, but Chris was born… and was living… without heart.
Prenatal scans showed no anomaly, but, right after the birth, doctors and nurses quickly realized that baby boy had no heartbeat… anyway, he cried, shouted and moved… he was alive.
During his first years of life, Chris became a sort of superstar. He was a unique medical case, the most prestigious scientific newspapers printed articles and analysis about him, newscasts told his inexplicable story, religious activists from the most various denominations and sects quoted his happening as a prove for the existence of the goddess they adored and its miracles.
Quickly, when everybody realized that Chris, despite he was so skinny and pale as a vampire, lived as a normal guy, practicing sport and using a Facebook profile as all his peers, all the media appeal for his case gradually decreased. And Chris kept on living his life in Salem, dull and listless spittle stain in the middle of Massachusetts, with a distinctive trait... living without heart, Chris rapidly understood he wasn’t absolutely able to feel any of those sensations his acquaintances called emotions.
Chris saw other guys... he didn’t call them “friends” because he didn’t get the sense of what friendship was... he saw other guys crying, laughing, arguing and insulting each others... he saw people shaking hands, saying “how do you do”, saying “I love you” ... and he couldn’t understand the reasons for that.
He had no conception of joy or sorrow, everything was emotionless for him. There were no black and white, just grey... He broke Brad’s wrist without feeling any kind of anger or resentment, indulging to a simple defensive reaction... he was simply moved by pure instinct and cold logic... he acted just to get what was more suitable for his survival.
He didn’t feel any kind of sadness about this, he just ascertained it, it was a cold fact, just like a computer string for a scientist.
Usually, the world reacted to his indifference with the same quantity of indifference. His parents put up with his cold-heartedness, after innumerable, as much as vain, attempts to interact with him, the other students at the Salem High School considered him as a nutter and avoided him...
The only person who loved to spend some time with him was his grandma Agatha, and Chris just didn’t know why she enjoyed to stay with a guy like him. He knew he was unpleasant, because people who have feelings always want to get feelings back, after all... Therefore, he knew that he was unwelcome and unwanted, because of his absolute lack of empathy... of course, he didn’t give a damn about this.
His grandma entered his room, that afternoon, and sat on his bed, next to Chris.
“What are you doing, my dear?”
“Reading…”
“I see that, honey… but what are you reading?”
Origin of species… do you know it?”
“Theory of evolution doesn’t persuade me… I think mankind has a bigger destiny than merely living on this planet… It’s not only about science, don’t you agree?”
“You’re simplifying it too much, Agatha… anyway, evolution’s not merely a theory…”
“Don’t you believe there’s something more, beyond our existence?”
“I can’t exclude nor affirm it… I don’t have any instrument to say that… anyway, evolutionism doesn’t deny an afterlife, at all…”
“Well, probably, that’s because I’m so old… but I don’t like the idea of being nothing more than a better evolved primate… I think I’m scared to die…”
“I suppose it’s a quite common feeling…”
“You’re young… probably, you don’t even think about death… and that’s absolutely right…”
“I don’t know why I should think about it… Death is nothing more than a biological process… I don’t really care…”
“Everybody should face death, sooner or later, my boy… I don’t want to bring you down with the questions of an old woman but, when you’re next to the end of your life, you have to look back and ask yourself whenever you’ve hit the jackpot and what things you’ve done wrong… When you will look back at your life, Chris, you’ll regret a lot what you did today…”
“What are you talkin’ about, Agatha?”
“For God’s sake, boy… you broke another guy’s hand…”
“He charged me… and I’ve protected myself… I just can’t realize what’s the problem…”
“Chris, I’m not blaming you for having protected yourself, but… you’ve exceeded… How can’t you understand this?”
“I didn’t exceed, Agatha... The reaction was in proportion to the offence... probably, it will teach a lesson to Brad...”
“Holy God, don’t you even feel a little remorse?”
“Agatha, I truly don’t understand what you’re talking about...”

***

Everybody, those days in Salem, spoke about mister Hawthorne’s accident... and his son Richard James’.
Chris knew only by sight that quite plump blonde boy... he often had the chance to talk with him... he was rather smart... intellectually perceptive and sharp... he was the only guy he had the chance to discuss with about Hegel’s existential point of view and the influence of African rhythm on jazz music.
Chris walked through the school’s hallway, smelling of sweat and bleach, and saw a red-haired girl... very short hair... who was crying near to the empty locker that, since a few days before, belonged to Rick. Right now, just his name appeared on the faded label... Richard James Hawthorne.
Some friends were hugging her, whispering words to her ears that Chris didn’t care to understand.
“She was Rick’s girlfriend... or, at least, there was a fling among them...”
Chris turned his head. The one who spoke was Alice, an Asian girl that attended his same class... she wasn’t particularly exciting from an intellectual point of view, but she was extremely sexy, and very nice... Chris had sex with her, a dozen of days before.
“It seems she’s suffering a lot...” Chris notices, giving another glance to the red-haired girl.
“We all loved Rick so much... He’s gone too soon...”
“Do you think there’s a time to die? That there’s a soon or late to die...” “Chris, Rick and his father crushed on a biplane, in the middle of Virginia. Don’t you give a fuck, about that? I know you weren’t friends but don’t you feel a little bit touched inside?”
“It’s a biological process, Alice... It happens to everyone, soon or later...”
“My God... you’re... you’re horrific, do you know that? I can’t believe I felt in love with you to... to the point to...”
“You were attracted to me and we had sex. I were attracted to you, and so I am right now. It’s all about hormones, Alice...”
“Who the fuck are you, Chris? A robot? You couldn’t have stayed with me just to fuck me... Don’t you love me?” Some vague tears scared her face.
“I’m attracted to you, Alice, I told you... I like you...”
“I don’t mean just physically, you idiot...”
“Sexual rapport needs some physical attraction, Alice, and it’s obvious both me and you feel it for each other... I don’t feel any other kind of emotion for you... physically, you’re extremely pleasant...”
“You... you truly are a dick, do you know that?” the girl shouted, running away in the corridor.
“I’m without heart,” Chris replied, without being heard.
“Alice, why are you still wasting your time, with that nut? Chris is strange, everybody knows that... He’s absolutely crazy and you’ve lost your head for him,” a friend said, to encourage her.
“I thought... I thought he liked me... I believed there could be something between us, Sharon...”
“Listen to me, Alice... You should avoid him, stay away from him... Everybody here avoids him...”
Chris threw his pampered schoolbag on the desk and opened up “On the origin of species”, right at the moment when Brad passed in front of him, wearing a brace to block his wrist.
“My parents are gonna sue you, you wanker,” he whispered.
“Our legal system allows you to do that, Brad,” Chris replied. “I’d like to finish my book, this time.”
An excruciating pain passed through his brain, sudden as a thunderbolt, violent as a storm. Chris shouted, laying his head on the desk.
“What the fuck is he doing?” a guy of Brad’s gang asked. “It seems he’s really suffering…”
“All right... as far as I’m concerned, I hope he dies,” Brad said, giving a beck to his companions to move away.
A lot of visions interchanged in Chris’ mind… blood-colored visions, reddish, pale and blurred visions darted in front of his eyes… vision he wasn’t able to understand.
He looked himself as he hugged Alice, as they were kissing under the lime tree, as he was brushing her lovely cheeks… He felt the sun warming his skin, the perfume of the grass and the summer rain, he heard crickets’ symphony…
What the hell were those visions? Memories, maybe? Memories of whom he didn’t know anything about, of whom there was no trace in his past…
Luckily, everything was over, visions were passed, pain was finished… what was left were a strange sensation he never felt before, a stupid, distressing feeling that, from the point of a guy who never had felt emotions, could be very close to fear.
Professor Jones entered the classroom, leaning on his walking stick. He didn’t sit behind the desk, but stood in front of it, in front of all his students, looking them somberly.
“Each and every one of you knows what happened to Richard Hawthorne… and I’m not going to tell you again… anyway, Richard was a good student, a loyal friend and a precious guy, so I think it’s righteous to sacrifice one of my lessons to remember him as he deserves…”
From the last row, the red-haired girl started to cry.
“Is there anybody who wants to say something about what happened?” the professor continued. “Nobody? You’re very young and surely not prepared to face all this... You should feel free to talk to me, every time you need it...”
Once again, without warning, a dagger cut Chris’ brain and made him scream. He twisted on the chair, hurt his arms against the school desk.
“Mister Seymour, what’s happening? Are you ill?”
Chris heard the professor’s words from afar, from another world. The old teacher who was approaching to him, holding a hand, quickly became a pale shadow, while a bunch of scarlet visions crowded his mind.
He saw a burning biplane crushing to the ground… exploding among the rocks, next to a lake that sparkle of fire and heat and smoke.
He saw Rick’s smiling face… Rick and him was travelling together… on a train… they reached Rockaway Beach… spent all day watching girls in bikini, trying to reel the hottest ones… they spent all the night roasting meat and marshmallows on the crackle flames of a pyre on the beach… a girl was playing guitar, singin’ heart of gold… they were smiling…
He saw Rick lending a hand on his shoulder, as he was crying, sat on his bed, in his small room adorned with some posters of Airbourne… it was three a.m.
He gathered senses. What was happening to him? What the hell was happening to him? Now, he felt a bitter sensation, an abyss in the middle of his stomach who wasn’t able to identify… Sadness, maybe? A sparkling twinkle filled his eyes.
“Do you feel better, Seymour?” the teacher asked. “You were screaming as you were obsessed but it seems all over, now. Go to the infirmary, anyway. I’ll write you a permission to go home, in a while.”

***

Was he really going out of his mind? What were those visions bombarding his mind, causing him so much pain? And what were those feelings that he, the boy without heart, had never felt before and that, now, were overwhelming him as the strikes of a fencer.
He kicked a bunch of leaves, stacked up on the sidewalk. Was that anger? Frustration? Was he starting feeling emotion, too? Maybe, a heart was growing inside, he thought.
Some other visions, some other frames invaded his brain... He collapsed in the middle of the street... He saw himself in the school’s corridor, face to face with Brad... He heard the bully’s voice exploding in his mind...
“Live with it, wanker... Alice is my girl, now... have you really thought she could be interested to such a loser like you?”... Brad hit him with a quick punch... How could a huge troglodyte be so fast? A bitter rage ran inside his vessels… Chris attacked his rival, shouting… they wrangled on the floor, covered by spits and cigarette butts… He heard Brad’s wrist breaking up… He got up with his heart beating fast… “Brad, I’m… I’m sorry… I don’t know how it’s happened… Let me help you…”
He opened his eyes, in the middle of the road. He was soaked with sweat and his hands was shivering. He felt resentment, grudge… remorse.
He felt really bad, a lot of emotions he was never able to feel were overwhelming him one after another, such as violent as a fast train. A wrinkled hand touched his shoulder.
“Everything’s alright, son... this moment was bound to come…”
“A… Agatha?” he said, bent on his knees, looking after his old grandma.
“Follow me in the house, Chris. We cannot speak here, outside.”
The boy entered his grandmother’s living room, decorated with old liberty style furniture and smelling camphor. He followed the old lady along a narrow marble stairway, till they reached a small room, hidden in the basement.
Beside the walls, there were two libraries filled with dusty books that seemed to be really ancient, creased scrolls, manuscripts and incunabula, probably dating to the middle age. That grey walled room was weakly enlightened by the flames of a few red and white candles.     
“I… I’ve been here before… another time… I can’t remember… What kind of place is this, Agatha?”
“You really have been here before, my boy… Don’t be surprised… We’re in Salem, after all… In this same, old town, Puritans sent to the stake dozens of men and women, believing they were wizards or witches… In a lot of cases, they were wrong and they just burnt some humble peasants, some other times, they sent to the stake some real disciples of black magic… I’m the grandniece of one of the witches burnt in Salem, the ones you can see here are her treatises about occultism…”
“How is all this stuff related to me? Is it because of you if all these false memories are devastating my brain?”
“They are not false memories, my boy… they are another life’s memories. You see, all these manuscripts teach a lot of secrets… Secrets about nature and the world that a scientist will never be able to handle. They teach to change the seasons’ cycle, to dance with the moon, to see the future in a lake’s waters or in the ashes of a fireplace… and they also teach to keep a boy without heart alive.”
“What… what the hell are you saying? Was it you that made me born without heart?”
“Don’t you remember? I did it because you asked me to do it… You came into my house, a cold night of seventeen years before. You were frantic. Your best friend, Rick… the boy you’ve been grown with, the guy you’ve confessed every little secret of yours… he was tragically dead one less than week before… you were broken, shocked. Your girlfriend Alice had just left you to get involved with your school’s sportsman, wrangler as popular… Rick Hawthorne stayed awake with you all night long to talk about Alice… the next day, he crushed  with his father’s plane on the mountains of Virginia. Corrupted by anger, you broke Brad’s wrist… You’re not a violent guy and this episode broke your spirit even more… Start to remember…”
Chris felt the need to sit down on an ancient and dusty bench, in one corner of the room. Slowly, memories started to recompose into his mind, just like the tiles of a puzzle. “Live with it, wanker” Brad screamed, inside his brain. “I think we can’t have a real love story together, Chris,” Alice whispered, “we could stay friends, if you please.” “Man, I’ll call you tomorrow from Mount Rushmore, all right?” Rick said, with verve. “Then, we’ll spend a week end somewhere, maybe in Boston… at least, you’ll put that Alice out of your thoughts…”
Chris held his head between his hands. He remembered about a previous life, about an autumn night, lashed by the pouring rain, broken by thunders, lightings and will-o’-the-wisps, a night when hellish spirits seemed to be dominating all the town. His grandma Agatha gave him a cup of hot infusion.
“You’re shocked, Chris,” she said. “You should get used to this kind of pain, my son. You’re just seventeen… this is just one of the innumerable challenges you’ll have to face, during your life…”
“I don’t want anything of this… I don’t want all this pain… I’ve lost my best friend, I’ve broken one guy’s wrist…”
“Life is made also by pain, Chris… happiness and pain… Rick would like you to keep on living, he wouldn’t like you to be stopped by his passing…”
“I’m not prepared for this… Alice left me, asking me if we could remain friends… I’m… I’m not ready to suffer so much… I can’t handle all these emotions, granny…”
“Life is composed by emotions, Chris… it’ll lose all its sense, otherwise… You can’t be happy, if you’ve never tried sadness… It’s a sort of roller-coaster… with every up, must come a down…”
“Well, it sucks…” Without realizing, Chris shouted as never before.
“Calm down… Shouting will not lead you anywhere. However hard you can stamp you feet and hold your breath, things won’t change at all.”
Chris didn’t answer, he blinked his eyes and cried.
“I’m sorry…” the old lady murmured. “You know… there’s a way to live… without feeling any emotion…”
Chris looked to his grandma with watchful eyes. She was surely kiddin’ him.
“An ancestor of mine knew a spell… I know you’re taking me for an old fool, Chris, but you surely heard about the Salem’s witches…”
The boy nodded.
“Well, one of my ancestors mastered the mystical arts very well…  the black magic… She described a real peculiar spell, inside one of her manuscripts… a spell that could be useful for you… It should let you to live again your entire existence, until now… without feeling any kind of emotion…”
“Isn’t all this just a joke?” Chris was even more skeptical.
“You could try it, son… You’ll follow again the same path you followed, until now, among delight and sadness… just this time, you’ll follow it without perceiving emotions, with no feeling… Then, you’ll have a full awareness to decide what’s better.”
“Then, why not?” Chris replied. “I’m sure you’re just making fun of me but… if it could be possible… why not? I think I would try it, after all…”
“Follow me, then… I’ll show you it’s not a joke and I’ll let you live all your existence again…”
“How can I do that?” Chris asked.
“You’ll born again… without heart.”

***

He felt like a lighting bolt has suddenly passed through his brain. It was a sudden and unexpected shock but, at last, the mosaic was finally recomposed.
“I remember it all…” he said. “Granny, I remember everything…”
“So, the circle is closed. Seventeen years ago, in this same night, you came to me, asking for my help. I let you live again all your existence without heart… and with no emotions. Now, you came back to me, again, the same night, driven by the need to remember. Now, you’ve experienced how it feels to live without feelings, with no pain but also with no joy. Now, you’re able to make your choice…”
Chris felt down on the chair, leaning back his head. He remembered the joyful moments when he loved Alice, he remembered the grief, the anger, when she left him, he remembered the smile, the gags of Rick, the sting of sorrow and tears when he was gone…
“Holy shit…” he murmured.
“Hey, I don’t want to hear swear words in my house, youngster,” the granny said.
“Sorry… Now, I have my heart back? ‘Cause I’m having a lot of feelings, actually… and they’re punching each other…”
“You’re in front of a turning point, my son. You have to choose. I can let you live forever without heart… or you can get back to taste every little thrill of the rush, every bite that life offers to you… even the more pungent ones…"
“You were right… Yeah… Life has no taste, if you take out happiness, love, fear and pain… but, it’s hard to go on, anyway… and it makes you suffering… It’s really hard…”
“What are you gonna do, therefore?”
“Are you suggesting me to keep on livin’ with the anger for having lost Alice, the sorrow for Rick, the pain…?”
“Yes, but also with the happiness that surely you’ll find along your way… What are you goin’ to choose, Chris? Do you really want to live to the end… tasting every single day and every moment of your life?”
The boy squeezed his fists and looked upwards, to the web-covered ceiling.
”Happiness and pain… Tasting every instant of my life… Yeah, in the end… I want it… I want to live every day, tasting every feeling… I want to do it again… in a heartbeat.”